Il primo viaggio della navicella comunicativa RADIO DIFFUSA è andato molto bene ma il finale è stato a sorpresa e non possiamo fare a meno di raccontarlo…
A mezz’età dei nostri sogni e desideri abbiamo deciso di imbarcarci sulla web-radio-capsula RADIO DIFFUSA le 3D del digitale Distrazioni, Dipendenze, Disinformazioni da noi stessi progettata per avventurarci nell’immenso cyber-spazio della comunicazione web e digitale dove abbiamo fatto delle scoperte incredibili.
La prima creatura Cybernetica che abbiamo conosciuto è https://iorestoacasa.work/ che ringraziamo vivamente per averci messo a disposizione le loro istanze tecnologiche Jitsi e così concretizzare una nostra prima utopia di trasformare uno strumento software per la didattica e la comunicazione a distanza in una piattaforma per realizzare una web-radio capace di comunicare con il cyberspazio (ah, la seconda puntata di RADIO DIFFUSA è prevista Sabato 17 Aprile dalle ore 16.00).
Poi tutti i pianeti di umanità varia che hanno accettato di essere da noi ‘visitati‘ ed intervistati quindi Onofrio Catacchio – Mirella Castigli – Pasquale Giorgio – Alessandro Allori – Francesca Guerrini – Alessandro Corina – Walid Gabteni – Giorgia del Mese – Maurizio ‘Graffio’ Mazzoneschi – Agnese Trocchi – CIRCEX che ci hanno illustrato testimonianze e visioni di bio-diversità digitale che puoi ascoltare grazie ai podcast della ‘prima puntata’.
Ma per viaggiare nel cyberspazio agevolmente abbiamo avuto bisogno di molto carburante per la nostra navicella RADIO DIFFUSA (nel cyberspazio assume la forma ed il nome di ‘banda’ o velocità di connessione) nonché di scorte energetiche per sopravvivere (e per noi la migliore energia a disposizione rimane sempre e comunque la musica) ed ecco quindi l’ideona!
Perché non chiedere aiuto alla galassia YouTube che, pur assillandoci di pubblicità, ci offre velocità di connessione e musica a volontà?
Sulle ali dell’entusiasmo tre bambinoni (sorvoliamo sull’età, per cortesia) sono saliti sulla navicella cyber-spaziale RADIO DIFFUSA, decollati con malcelata emozione e grazie alla infrastruttura tecnologica jitsi-iorestoacasa.work e alla banda e musica offerta da YouTube abbiamo potuto conoscere forme di comunicazione digitale che neanche sospettavamo…
Dalla possibilità di fare poesia ed arte in maniera collaborativa, alle potenzialità della musica per fare formazione, ai pericoli sociali e politici che emergono da un abuso di sostanze cyber, da come la fotografia e tutti gli altri mezzi di comunicazione stanno drasticamente cambiando a causa delle radiazioni provenienti dal cyberspazio.
Poi il finale a sorpresa!?!
Dalla galassia YouTube un bannerone digitale che ci ha per un attimo abbagliato e disorientato (ma fortunatamente abbiamo tenuto duro e siamo riusciti ad atterrare di nuovo sulla Madre Terra) ci diceva:
“NON POTETE AVERE PIÙ CARBURANTE-STREAMING A DISPOSIZIONE PERCHÉ SIETE INGANNATORI, SPAMMATORI ED IMBROGLIONI!”
Ma come?
Noi che siamo stati spinti da nobilissimi sentimenti di scoperte di nuovi mondi e nuove forme di vita ed umanissime intenzioni di condividere, convivialmente, le medesime scoperte con tutte le creature del cyberspazio, proprio noi, siamo accusati di cotanta viltà e disonestà?
Poi ci abbiamo riflettuto ed abbiamo capito che ci sono stati dei problemi di violazione del copyright rispetto ad alcune musiche che abbiamo ascoltato dalla galassia YouTube ma allora forse i problemi di copyright non sono proprio da ricercare nella galassia YouTube?
Comunque ci stiamo attrezzando…
Con i nostri potenti telescopi digitali abbiamo trovato delle nuove galassie dai nomi ancor più strani come Jamendo e per la prossima volta (Sabato 17 Aprile dalle ore 16.00) vedremo di poterci alimentare di musica open-free.
Per il carburante per ri-decollare e ri-viaggiare attraverso il cyberspazio alla ricerca di nuove forme di vita digitale cercheremo ancora di avvantaggiarsi del carburante-streaming di YouTube… se poi ci toglieranno anche il carburante non potremo che domandarci tutte/i insieme:
NON È CHE IL CARBURANTE PER VIAGGIARE NEL CYBERSPAZIO È COSÌ TANTO PREZIOSO CHE NON DOVREBBE ESSERE APPANNAGGIO ESCLUSIVO DELLE GRANDI CORPORAZIONI PRIVATE?
VincEnMarco